La nostra storia

di don Severino Dianich


Programmando le attività della Chiesa pisana, nei primi anni Novanta, si era pensato di dover istituire un servizio pastorale specifico, diretto ai docenti, ai ricercatori e al personale amministrativo dell’Università. Appena mossi i primi passi, risultò chiaro che non era questo un bisogno cui dover rispondere. A differenza degli studenti  provenienti da altre regioni, queste persone con le loro famiglie, qualora lo desiderino, hanno in loco parrocchie e associazioni cui fare riferimento, come tutti gli altri abitanti della città.

Emergeva invece l’opportunità di creare una rete di relazioni con i docenti universitari e i ricercatori, sia cattolici, sia di altre fedi, sia non credenti, che si manifestassero interessati e disponibili ad aprire e frequentare spazi di dialogo all’interno delle loro discipline e in forma interdisciplinare, sporgendosi sui grandi problemi umani che oggi si agitano nella società. 

Nel corso dei molti anni, ormai, di attuazione di questo progetto, si sono create vaste reti di relazioni personali fra docenti e ricercatori sia dell’Università che della Scuola Normale, della Scuola Sant’Anna e del CNR, dalle quali sono scaturite idee, progetti e attuazioni di molte diverse iniziative. Una singolare continuità nel tempo ha avuto l’annuale serie di incontri su temi biblici in rapporto alle loro risonanze nello sviluppo della cultura europea. Si sono realizzati cicli di conferenze e di seminari sui nuovi problemi che nel campo del diritto e della legislazione si stanno verificando in questi ultimi anni. Non sono mancati naturalmente incontri di studio di carattere più specifico nel campo delle scienze politiche. Il rapporto tra la fede cristiana e gli sviluppi della scienza moderna e contemporanea non potevano, naturalmente, restare estranei al nostro interesse,così come, in particolare, la questione dell’ecologia. L’attenzione alla ricerca nel campo delle arti, ivi compresa la musica, ha suscitato una lunga serie di incontri su vari episodi della storia delle arti visive, in collaborazione con l’Associazione Amici dei Musei, e di audizioni musicali, in collaborazione con il Centro Musicale dell’Università e con il Teatro Verdi, accompagnate da riflessioni tese alla comprensione approfondita dell’evento. In questo lavoro non sono mancati momenti molto significativi per tutta la città. Si sono anche realizzate utili convergenze sui temi da proporre da parte del Servizio e del Cineclub Arsenale.

Un incontro che si ripete ogni anno, sotto il titolo, a dire il vero un po’ sofisticato, di “Pensare insieme fra persone dai pensieri diversi”, ha visto confrontarsi su vari temi persone di grande rilevanza, che di tempo in tempo appariva opportuno ascoltare. Tanto per ricordare qualche nome penso a Massimo Cacciari, Galli della Loggia, Mons. Fisichella, il direttore di Repubblica Ezio Mauro, il senatore Stefano Rodotà, Ignazio Marino allora senatore, Andrea Riccardi, l’antropologo Francesco Remotti, l’on. Stefano Ceccanti, il fisico Toraldo di Francia, Sergio Romano, Silvano Natoli, Enzo Bianchi. Meritano di essere ricordati anche alcuni viaggi, fra i quali sono diventati mitici nella memoria dei partecipanti quello della settimana trascorsa a Istanbul e quello in Cambogia, con la guida di personaggi del posto particolarmente competenti. 

Una realizzazione esemplare dello stile con cui vengono poste in atto le diverse iniziative è stato nel 2000 il Convegno su Gesù Cristo, proposto dal Servizio nell’occasione del bimillenario, e che l’Università stessa, con la nostra collaborazione, ha realizzato, nel quale la figura di Gesù di Nazareth, è stata oggetto di studio dal punto di vista delle diverse confessioni cristiane, dell’islam, dell’ebraismo e di alcune espressioni della cultura laica. 

Nel sottofondo di questo impegno così variegato, quasi un cantus continuus, sta il commento e la meditazione, lungo ogni anno, di un determinato libro della Bibbia.

Il Servizio attualmente è affidato alla cura e all’intraprendenza della comunità dei padri gesuiti della chiesa di San Frediano, che ha la responsabilità della pastorale universitaria della Diocesi di Pisa.

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